La rivalità tra Sam Altman ed Elon Musk ha appena raggiunto il suo apice: lo spazio. E tutto affinché OpenAI possa dispiegare i propri data center nello spazio. Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, il CEO di OpenAI ha valutato l’acquisto di Stoke Space, una startup di Seattle che sviluppa razzi riutilizzabili, con l’obiettivo di costruire centri dati nello spazio.
Altman guarda allo spazio: l’IA spinge OpenAI oltre la Terra

Sebbene le trattative con Stoke Space si siano raffreddate in autunno, la mossa conferma una tendenza che osserviamo da mesi: la Terra sta diventando troppo piccola per alimentare l’IA a Silicon Valley.
Secondo le fonti del Journal, Sam Altman non era alla ricerca di un fornitore di lanci, ma di un investimento che assicurasse a OpenAI il controllo maggioritario di Stoke Space.
Stoke Space, fondata nel 2020 da ex ingegneri di Blue Origin, sta sviluppando un razzo completamente riutilizzabile chiamato “Nova” per competere con il Falcon 9 di SpaceX.
Altman ha una tensione rivalità con Elon Musk, quindi la logica di questa mossa sarebbe quella di ridurre la dipendenza di OpenAI dai razzi di Musk nel caso decidesse di dispiegare server nello spazio.
Ma al di là di questo c’è una motivazione puramente energetica. La domanda di calcolo per l’IA è così insaziabile che le conseguenze ambientali del mantenerla sulla Terra saranno insostenibili. In alcune orbite, invece, l’energia solare è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e il vuoto dello spazio offre un dissipatore di calore infinito per raffreddare le apparecchiature senza consumare acqua.
Nuova corsa allo spazio: Altman, Google e Nvidia vogliono lanciare l’IA in orbita, ma Musk è già pronto

Altman non è solo in questa corsa. Quello che fino a poco tempo fa sembrava un’eccentricità è diventato un progetto serio per le grandi aziende tecnologiche:
- Google e il suo progetto Suncatcher per lanciare satelliti con TPU in collaborazione con Planet
- Nvidia e la sua collaborazione con Starcloud per iniziare a lanciare GPU H100 e finire per costruire un cluster orbitale da 5 gigawatt.
- Eric Schmidt, ex CEO di Google, e il suo recente acquisto di Relativity Space per dispiegare data center in orbita
- O Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e la sua previsione che nei prossimi 20 anni vedremo giganteschi data center di IA in orbita
L’ironia del fatto che Altman stia cercando la sua compagnia di razzi è che il leader indiscusso del settore, SpaceX di Elon Musk, ha già l’infrastruttura pronta.
Mentre i suoi concorrenti progettano prototipi e cercano finanziamenti, Musk ha chiuso il dibattito con la sua consueta fermezza: di fronte alla discussione sulla necessità di costruire nuovi data center orbitali, ha affermato che non è necessario reinventare la ruota: “Basterà potenziare i satelliti Starlink V3… SpaceX lo farà”.



